1. Cos’è la data di scadenza e perché i medicinali ne hanno una?

 
La composizione dei medicinali è soggetta a cambiamenti dovuti al trascorrere del tempo e alle condizioni ambientali (temperatura, umidità, luce…). Queste variazioni sono “naturali” e, entro certi limiti, non condizionano l’efficacia del farmaco.
La data di scadenza indica proprio fino a quando un medicinale è sicuramente stabile, cioè conserva le caratteristiche e le proprietà farmacologiche dichiarate (con una tolleranza ammessa per legge del 10%) sempre che venga conservato in maniera opportuna (vedi più avanti).
Il periodo che intercorre tra la data di preparazione del medicinale e la data di scadenza si definisce periodo di stabilità e non può comunque essere superiore a 5 anni.
 

2. Dove possiamo leggere la data di scadenza?

La data di scadenza è sempre riportata sulla confezione esterna (scatola) del medicinale e quasi sempre anche sul blister (per le compresse e le capsule) o comunque sulla confezione interna. E’ sempre opportuno, comunque, conservare i medicinali nella loro confezione esterna originaria.
 

3. Che succede al medicinale dopo la data di scadenza e che succede a noi se assumiamo un farmaco scaduto?

Nella maggior parte dei casi quello che si osserva dopo la scadenza
è una diminuzione delle proprietà farmacologiche: il medicinale non diventa tossico, quindi, ma può essere comunque dannoso, in quanto assumendolo non otterremo l’effetto desiderato.
Solo in pochi casi (alcuni antibiotici appartenenti alle famiglie delle tetracicline e delle penicilline) è stata osservata la formazione di prodotti tossici dopo la data di scadenza anche in condizioni di corretta conservazione. Attenzione!
 

4. Sulla confezione di tutti i farmaci c’è sempre scritto che la data di scadenza si riferisce al prodotto in confezione integra correttamente conservato. Ma che significa in pratica?

Le regole più importanti da rispettare per conservare correttamente un medicinale sono:

  • mai rimuoverlo dalla confezione originaria
  • leggere e rispettare le condizioni di conservazione riportate nel foglietto illustrativo e, nel dubbio, chiedere consiglio al farmacista
  • non esporlo a condizioni ambientali forti (luce, calore umidità). Per esempio, è sbagliato conservare i medicinali in cucina o in bagno, così come tenerli in macchina perché così sono a portata di mano!

5. Cosa si intende quando la scadenza è indicata solo con mese e anno (es. 05/2012) senza l’indicazione del giorno?

 
Si intende che il medicinale è utilizzabile in condizioni di sicurezza (sempre se correttamente conservato, vedi sopra!) fino alla fine del mese indicato.
 

6. E quando la confezione è aperta?

La data di scadenza indicata sulla confezione continua ad essere valida per i medicinali in confezioni unidose, come le compresse confezionate in blister e i colliri monodose ad esempio, mentre non deve essere più considerata valida, a partire dall’apertura, per le confezioni multidose: sciroppi, colliri in flaconcino, pomate, gocce, spray…
Ognuna di queste formulazioni ha una sua validità una volta aperta.
 

7. Perché non si possono gettare via i medicinali scaduti nella spazzatura e come devono, invece, essere smaltiti?

I medicinali contengono sostanze chimiche che, se disperse o non opportunamente differenziate, possono essere pericolose per l’ambiente. Una volta scaduti o non utilizzabili i farmaci sono classificati come rifiuti speciali.
Per questo motivo i medicinali scaduti o comunque non più adatti al consumo non devono mai essere gettati nella spazzatura, ma devono sempre essere smaltiti in maniera opportuna, cioè depositandoli nei contenitori appositi o nelle stazioni ecologiche.

E una volta aperti? Leggi qui come e per quanto tempo si possono conservare i medicinali.

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